martedì 21 giugno 2011

20 giugno 2011

Mio dolce amore,
so che non ti farebbe piacere ricevere un'altra mail, allora ho deciso di scrivere “a me stessa”.

Ieri era il giorno in cui ho frugato tra le tue mail. Ieri era il giorno in cui hai smesso di amarmi, o almeno il giorno in cui hai cominciato a credere che fosse così. Io non penso che l'amore possa finire in poche ore, né che basti un gesto (per quanto sconsiderato) per farlo finire. Dovrei avere una troppo bassa opinione del tuo amore, per pensare che finisse così in fretta... allora penso che sia ancora lì, nascosto nel tuo cuore, protetto dal muro che ti sei costruito per tenermi lontana, io, la paria che ha tradito.

E' dura ma vado avanti. Ieri è stato un giorno da dimenticare, tagli compresi: oggi gli amici mi hanno ricordato quello che io scordo sempre: che sono amata, che sono speciale. Io credo in loro, perché sono tanti e tutti dicono la stessa cosa. Allora torno a vivere. E da questo dolore rinasco come sempre più forte.

Mi dispiace, perché ti amo ed era bello sapere di far parte della tua vita. Ma non posso tornare indietro e disfare quello che ho fatto. Fa parte della mia maledetta malattia e posso solo dire che continuerò a lottare per imparare a fermarmi di fronte alle cose sbagliate che ogni tanto sono più forti di me... ma niente e nessuno mi (ti) assicura che ci riuscirò. Quindi capisco la tua scelta, come alla fine ho capito quella di rens, di francesco, di flavio. Non è facile volermi bene.

Gli amici possono dimenticare, accettare. Ma un amore? Cosa si aspetta, un amore?
Io capirei. Io ho accettato tanto e ho visto tanto. So che la vita continua e l'amore è un bene troppo prezioso per lasciarlo scivolare via solo per orgoglio o per paura. Ma io sono io... anche in questo fosse sono sbagliata, o forse sono speciale, o forse sono meglio di voi.

Nessun commento: